Ciao
sotto il cavolo

Io la amo questa generazione-facebook
timida e incerta. Precaria.
Con l'arsura profonda di conoscere
e incontrare e parlare in una maniera
che nessuna fantascienza aveva previsto.
che nessuna fantascienza aveva previsto.
Con uno schermo a uso di maschera
e un nickname a mo’ di ombrello.
Che si lascia adulare dalla pubblicità
e coccolare dagli adulti.
Perché non usa le parole che usavamo noi
e le cifre di incanto dei sessantotti
e dei settantotti e degli ottantotti...
ma salta gli aggettivi e sincopa le frasi.
E non vuole sapere nemmeno
che sono esistite altre epoche di giovani.
Questa generazione
che ci chiede come facevamo
quando non c'erano i telefonini
e non ci crede che una volta
nei cinema si fumava.
Io la amo
perché non conosce più le distanze.
La amo
perché è inedita e non se ne rende conto.
Non si lascia sorprendere più dal mondo
perché ce l'ha già negli occhi.
Ciò che non conosce
sono le profondità
che si nascondono nell'anima propria
e degli altri.
L'aria, il sole e un ago di pino.
Questa generazione rivoluzionaria
di una rivoluzione che non è la mia.
Io la amo questa generazione
perché ha ereditato nel sangue
la forza di arrendersi alle emozioni
e di comprendere ciò che è vero.
E nonostante tutto
E nonostante tutto
vorrebbe lo stesso un mondo migliore di questo,
quando qualcuno glielo racconta
quando qualcuno glielo racconta
senza finzioni e senza interessi.
Tonio Dell'Olio
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