domenica 30 gennaio 2011

... Coincidenze ... dovrei usare SCRIBD ma non so come fare ....

Ciao.
… Coincidenze ….
 Come vi avevo preannunciato in un mio commento venerdì sera 28.1 sono andata a sentire Umberto Galimberti, docente alla Ca’ Foscari di Venezia.
Il tema della conferenza riguardava il “Nichilismo e i giovani”. Tra i vari punti toccati ha parlato anche della tecnologia, del ruolo che essa ha acquisito nelle nostre vite.
Ha sottolineato l’importanza che la tecnologia non diventi un Dio da adorare e servire. L’uomo non deve “servire” la tecnica ma essa deve rimanere uno strumento che aiuta gli esseri viventi a vivere una vita dignitosa. Oggi, sotto molti aspetti, precisava, c’è invece un asservimento dell’uomo alla tecnologia e questa realtà non aiuta a vivere una vita pienamente umana ma la persona diventa uno strumento, un mezzo per  far funzionare la macchina. Quante sono le realtà in cui è l’uomo che  “bada”, controlla, la macchina come una volta si “badava” alle pecore? E’ la macchina che fa tutto e l’uomo sta solo a “guardare”.
Ci chiedevamo come distinguere, nel mare delle nuove tecnologie, ciò che è “buono” da ciò che non lo è.
Lui ha fatto riferimento al pensiero di Kant quando affermava che il bene o il male non si definisce in quanto ciascuno lo “sente” da sé. 
Ha evidenziato, però, che oggi questo “sentire” non funziona più in quanto la MAPPA EMOTIVA delle persone non riesce più a discriminare ciò che è consentito da ciò che non lo è.
Le persone non riescono a “dare un nome” ai sentimenti e non riescono a gestirli … e non si è riferito solo ai giovani, ma anche a coloro che non lo sono più ….
Ha poi continuato affermando che il sentimento serve a conoscere in anticipo. La madre conosce il bambino perché lo  AMA ED IL SENTIMENTO AIUTA A CONOSCERE PIU’ IN PROFONDITA’ SIA LE PERSONE CHE LE SITUAZIONI.
Per costruire una corretta Mappa Emotiva  importante passare dall’IMPULSO, che è una spinta per l’espressione (azione – stimolo – risposta) alle EMOZIONI [forma più evoluta] e poi ai SENTIMENTI.
I sentimenti non ce li abbiamo per natura, ma si IMPARANO. Tutte le culture li hanno insegnati attraverso STORIE E MITI (Si pensi alla Grecia antica). E si imparano con le  STORIE.  Non è un dato genetico.
La palestra per apprendere i sentimenti è la LETTERATURA. Si apprende che cos’è l’ODIO, l’AMORE, l’ENTUSIASMO, la  MORTE ….. e si educa il SENTIMENTO. Quindi, successivamente, quando proverò qualcosa saprò come chiamarlo. I bulli non sono riusciti a costruirsi queste mappe cognitive.
Sottolineava, inoltre, la necessità di essere disponibili ad acquisire anche altre visioni de mondo, di vederlo sotto altri punti di vista. Se viene presentata solo una visione gli individui non riusciranno ad essere tolleranti, a mettersi nei “panni degli altri”, a com-prendere che l’altro, diverso da me, può essere un arricchimento, mi può far vedere aspetti della vita che prima non conoscevo, aiutandomi così ad allargare la mia visuale. Così potremo gustare in modo più ampio e profondo le ricchezze che il mondo ci offre.
Riportando le parole di Galimberti alla nostra tematica io ho elaborato delle deduzioni.
Nel  rapporto con le tecnologie è importante che siamo noi a gestirle, che sia l’uomo a orientarle verso fini che aiutano, sostengono la vita. Devono essere un MEZZO  per vivere meglio.
Nel momento in cui è l’uomo ad essere gestito dalle tecnologie allora dobbiamo  metterci in allarme e cercare di riportare l’uomo al centro. Ciò vuol dire che, per esempio, le chat, i social forum, navigare in internet, il computer, per esempio, non devono limitare le nostre relazioni sociali, la possibilità di fare un passeggiata con il nostro cane, fare una visita ad una persona cara ….
Mi chiedevo come si può distinguere, nel mare di internet e delle nuove tecnologie, ciò che è “buono” da ciò che non lo è.
Le “MAPPE EMOTIVE” ci aiutano in questo discernimento. Sì, sono da costruire, si apprendono non sono innate.
Ecco,  i social network, forse, ci potrebbero aiutare a costruirle, a confrontarci,
a sostenerci in questo “apprendimento dei sentimenti”.
E’ necessario, in un mondo globalizzato, imparare a mettersi nei panni degli altri, divenire empatici,  acquisire  altri punti di vista. L’empatia ci permette di “vedere” come vedono gli altri, ma anche di “sentire” come sentono gli altri. Essa ci aiuta a “com-prendere – prendere con sé” il mondo dell’altro, favorendo una comunicazione profonda e non solo superficiale e funzionale ad un mero interesse personale, economico o culturale che sia.
In questo modo avremo in mano degli strumenti che ci permetteranno di valutare le varie situazioni in modo  più completo.
Ecco, forse, in questo le nuove tecnologie ci possono proprio aiutare.
Forse ci possono sostenere nel dialogo tra culture diverse, tra persone che vivono in contesti lontani.
Se miglioreremo la nostra empatia forse la nostra società occidentale non sarà condannata al declino … come preannunciano numerosi sociologi. Forse potrà aprirsi un canale di comunicazione che ci permetterà di creare una nuova umanità, più rispettosa dell’uomo e del creato … speriamo ….
CIAO E BUONA NOTTE!!!


sabato 29 gennaio 2011

In Italia c'è un futuro per i giovani??.....un anno dopo


Chi ha seminato poi raccoglie!!!
Peccato che bisogna andare all'estero per "raccogliere" i nostri frutti!!!

in Italia c'è un futuro per i giovani??


Questo è un post diverso da quelli pubblicati fino a questo momento.
Ma ho pensato che era utile pubblicarlo perchè rappresenta la nostra situazione e sinceramente io mi sono TANTO ARRABBIATA!!!

Facebook e la Dislessia

Ciao a tutti,
ho trovato un gruppo in facebook che si chiama "Doposcuola al servizio dei ragazzi con Dislessia". Questo gruppo vuole mettere in rete tutte le diverse esperienze di Doposcuola per bambini con Disturbi Specifici di Apprendimento.
Dopo aver letto il post di Raffaella ho trovato ancora più utile questo link.
Questo gruppo permette non solo di scambiarsi informazioni su come aiutare questi bambini, ma mette in relazione anche i diversi operatori presenti in tutta Italia!
Per questo secondo aspetto mi lego al post di Raffaella, questo gruppo permette agli educatori di non sentirsi soli e rappresenta per loro un ottimo punto di riferimeto!!
Inoltre può essere un buon "collegamento" con tutte le mie compagne di corso che si occupano di social network... Come Michela per esempio!

venerdì 28 gennaio 2011

.... Danilo Dolci ....

Ciascuno cresce solo se sognato!!!!!!!!!!!!!!

Quanrt'è vero!!!!

Pestalozzi parla di AMOR PENSOSO...

Franchini parta di AMORE PEDAGOGICO .....

Non basta che ci sia AMORE nell'EDUCARE..... (Secondo me)

E' necessario che la persona a cui questo amore è diretto sia PENSATA, SIA PRESENTE NELLA NOSTRA MENTE, NEL NOSTRO CUORE, NELLE NOSTRE AZIONI .... SIA QUASI UN "ABITO",

nel senso di "habitus", cioè quasi una condivisione contemporanea di uno stesso spazio e tempo...

Forse questa premmessa potrà rivelarsi la PIATTAFORMA che ci permetterà di creare, inventare, scoprire quelle relazioni strategiche che ci porteranno a divenire

EDUCATORI CONTENTI!!!!!!!!

IL “BURN OUT” IN “PILLOLE”

Ciao.

Allora, vediamo se riesco a trovare le parole più esplicative.

Nell'affrontare l'argomento sul mio blog passo dopo passo si è
sviluppato il desiderio che queste nuove tecnologie potessero fungere da supporto nell'apprendere una modalità lavorativa, soprattutto nelle professioni di aiuto, che potesse rivelarsi gratificante oltreché per, nel nostro  caso, l'educando anche per l'educatore.

Ho iniziato affrontando prima di tutto un rischio molto pregnante per chi opera in questo campo.

Dopo aver affrontato il "limite" mi piacerebbe farlo divenire "risorsa".

Molto spesso, mi sono accorta che solo una serena accettazione dei nostri limiti può aiutarci a creare anche tutta una serie di risorse per essere "contenti" delle nostre azioni. Vediamo se ci riuscirò.....

Intanto vi offro "in pillole" una sintesi di quanto sono "spiluccare" un po' qua ed un po' là......

Vi chiederete perché vi propongo questo argomento ....
...... perché ci sono passata e so quanto male mi ha fatto.
...... Mi piacerebbe che la mia esperienza potesse divenire "nuova linfa" per nutrire "nuovi germogli"!!!

La malattia, definita sindrome di "burn out", consiste in un esaurimento delle emozioni e in una riduzione della capacità professionali che si esprime in una costellazione di sintomi: somatizzazioni, apatia, eccessiva stanchezza, risentimento, propensione agli incidenti.
Intorno alla metà degli anni settanta è passato a indicare una sindrome tipica delle professioni di aiuto, caratterizzata da un distacco emotivo rispetto agli assistiti e dalla perdita di interesse per il proprio lavoro. Vi si distinguono quattro fasi:
· la fase dell'entusiasmo idealistico e delle nobili aspirazioni;
· la fase dello stress lavorativo, in cui si avverte un progressivo squilibrio tra richieste e risorse;
· la fase di esaurimento, in cui si comincia a pensare di non aiutare realmente nessuno, e in cui compare la tensione emotiva, l'irritabilità, l'ansia;
· la fase della conclusione difensiva o dell'alienazione, con totale disinvestimento emotivo nel lavoro, apatia, rigidità e cinismo.

Inoltre sono stati individuati tratti caratteriali che predispongono al burn out:
· l'ansia nevrotica, propria di quelle persone che si pongono mete eccessive e che si puniscono se non le raggiungono;
· uno stile di vita attivo, competitivo, in lotta contro il tempo;
· la rigidità, cioè l'incapacità di adattarsi alle richieste sempre mutevoli dell'ambiente esterno;
· l'introversione.

Sintomi fisici
· malessere generale
· disturbi del sonno
· disturbi gastrointestinali
· perdita di peso
· frequente mal di testa
· difficoltà sessuali

Sintomi comportamentali
· impazienza eccessiva
· impulsività
· irritabilità e aggressività
· abuso di psicofarmaci e di alcol
· conflitti in famiglia e con il partner

Sintomi cognitivo-affettivi
· distacco emotivo dai malati, non disponibilità verso i loro familiari (evitamento delle relazioni, delle visite, delle telefonate)
· rigidità intellettuale, utilizzo di un modello lavorativo stereotipato con procedure standardizzate
· negativismo, atteggiamento critico verso i colleghi
· mancanza di entusiasmo nel lavoro e fuori dal lavoro
· cinismo
· depressione

E’ stato anche presentato un disegno di legge alla fine del 1998 dal senatore verde Athos De Luca per il riconoscimento degli effetti collaterali di alcune professioni psicologicamente e fisicamente usuranti. “Ci sono tutti, medici, psicologi, assistenti sociali, anche professioni cioè in cui il burn out è stato poco descritto. Tuttavia , viene fatto da molti notare, sono del tutto discutibili i benefici previsti dal disegno di legge: invece che strategie di prevenzione o di cura, si propone l'agevolazione della pensione anticipata, quando è noto che andare in pensione può solo peggiorare uno stato psicologico già deteriorato».

E’ importante riconoscere le prime avvisaglie, in modo da
intervenire prima che compaiano anche i sintomi fisici e prima che il malessere si ripercuota sulla vita familiare e sessuale.
Esiste per questo una scala di valutazione, ideata e validata da Christina Maslach, psicologa dell'Università di Berkeley in California, che permette di identificare il burn out sul nascere. Studi recenti hanno inoltre individuato alcune strategie di cura.
Quelle individuali comprendono le tecniche di rilassamento e la psicoterapia. E' utile anche favorire alcuni meccanismi di difesa, come il saper ricordare che la vita è altrove, fuori dall'ospedale e dall'ambiente lavorativo. A questo scopo è importante praticare sport e coltivare hobby.

Esistono poi strategie organizzative e di gruppo. Un ambiente lavorativo gratificante dal punto di vista umano allontana il burn out, così come la condivisione con i colleghi del senso di frustrazione e dell'angoscia. Ed è importante che nell'organizzazione del lavoro si eviti di caricare la singola persona, così come di creare conflitti di ruolo. Gli obiettivi devono infine essere ben definiti. Se la guarigione non è possibile, lo scopo deve diventare trovare dei palliativi: e questi, se ben condotti, devono essere considerati un successo.

Apprendere la Matematica, due metodi a confronto.

Vi rimando a questo sito dove si comparano due sistemi didattici, fatevi la vostra idea su strumenti e metodi educativi, tra la versione formale e quella informale. Secondo voi qual'è la più efficace?
Matematica a confronto

Uso improprio della tecnologia ? o semplice stupidità?

E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’art. 138, comma 11, e di polizia nonché per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi. E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedano per il loro funzionamento l’uso delle mani (art. 173 co. 2, C.d.S.).


In caso di violazione di tale norma, la legge prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente, nonche' sanzioni amministrative pecuniarie. (minimo 79,80 €)
La contravvenzione e' valida pero' soltanto se avviene l'immediata contestazione da parte delle forze dell'ordine.(purtroppo come spesso accade ciò non è possibile)

Molti incidenti pure mortali (soprattutto per pedoni e ciclisti) avvengono per tale causa, ed è quasi sempre impossibile aggravare la pena a causa dell'uso del cel perchè non vi è stata l'immediata contestazione del reato (amministrativo).Guardatevi attorno e vi renderete conto di quante persone guidano con il cel in mano.

Quindi... è questo il nuovo brainframe? il multitasking? a cui stiamo abituando le future generazioni....

Un'esperienza d'uso del computer per l' apprendimento dei numeri nella scuola dell' infanzia

Ciao ragazzi!!!!!
Volendo operare una riflessione riguardante l'uso dell'informatica nella scuola dell'infanzia e, più in generale, cercando di produrre dati sperimentali utili a uno studio dei processi cognitivi dei fanciulli della scuola dell'infanzia, si è pensato a un'indagine che permettesse di osservare i comportamenti di bambini alle prese con il computer e di confrontare i risultati ottenuti in una serie di test somministrati a due gruppi di bambini su due diversi supporti: cartaceo e informatico. Come campo applicativo si è scelta l'area logico-matematica, per la quale nel terzo anno di scuola il bambino dovrebbe raggiungere l'obiettivo di conoscere e riconoscere i numeri dallo 0 al 10.
ho trovato un altro articolo sul sito del Corriere della Sera, presenta un'indagine dove il 58% dei bambini tra i 2 e i 5 anni gioca con i videogame, ma solo l'11% sa allacciarsi le scarpe. c'è anche un progetto di ricerca che vuole capire com'è cambiata l'interazione tra il bambino e la tecnologia.
 La giornalista  sostiene che l'indagine non dice se e come la padronanza precoce delle abilità digitali influisca sull'apprendimento...dopo aver letto i libri che la prof.ssa ha consigliato per l'esame, voi che ne pensate?
Esiste secondo voi un'apprendimento derivato dall'utilizzo delle tecnologie?? :)



  

Tre nuovi post sui social network...

Ciao a tutti!!!!!!!!!
nel mio blog ho pubblicato tre nuovi post ma sono di velocissima lettura, uno parla dei nuovi social network pensati per i bambini, uno di come trovare lavoro grazie a facebook lavorando proprio per il social network più famoso e l'altro parla del servizio del187 che è sbarcato anche su Twitter..I servizi si stanno evolvendo...magari ta un po' citroveremo a prenotare il parrucchiere o chiamare l'idraulico su facebook...ci pensate???
Buona lettura!!!

"COME LA CROCIATA CONTRO I FUMETTI" B. Pitzorno

voi condividete il pensiero della Bianca Pitzorno? è un breve articolo dovo discute  sul fatto che la responsabilità non è degli aspetti negativi della Rete o della TV, ma semplicemente che i genitori passano poco tempo con i figli lasciandolo sempre soli...

che ne pensate?

mercoledì 26 gennaio 2011

Date esami

Carissimi,
Dalla mail inviatami da Cristina Bovo le date sono:
7/2/2011 e 21/2/2011 per lo scritto
Invece per l'integrazione orale le date sono:
17/2/2011 e 3/3/2011.

Domani vediamo insieme le discrepanze e poi informo C.Bovo per eventuali correzioni.

Messaggio urgente per la PROF

Buongiorno Prof!
Come sta? Si è ripresa dall'influenza?
Ora sono io ad essere ko... Ho la febbre e mal di gola:-(
Volevo chiederle un informazione sulle date d'appello degli esami perchè ci sono alcune discordanze tra ciò che c'è scritto su uniweb e quello che c'è scritto sul nostro sito di scienze della formazione... Le risulta che il primo appello sia il 7 febbraio e il secondo appello il 21 o che siano il 17 e il 3 marzo?
è importante che io sappia questo per potermi gestire con gli altri esami...
GRAZIE!

martedì 25 gennaio 2011

Domanda sulla cmap...

Buonasera Prof.ssa!!
Volevo chiederle...una volta scaricata sul nostro computer la cmap...come facciamo ad inserirla nel nostro blog?
Grazie mille!

lunedì 24 gennaio 2011

navigando

Ciao! Ho pubblicato due cose! (ve lo giuro!) La prima è un articolo che l'Internazionale ha dedicato alla domanda rivolta dalla rivista di tecnologia Edge. La domanda è "Internet cambia il nostro modo di pensare?".
Rispondono personalità di ogni genere: scienziati, filosofi,, psicologi, neuropsichiatri, musicisti e chi più ne ha più ne metta. L'Internazionale ne ha raccolti alcuni. Ce ne sono di molto interessanti e se volete ditemi quale "illustre" parere si avvicina al vostro.
La seconda cosa è un giochino: il blog Bananaffair, che si occupa di tecnologia ha pubblicato un questionario per vedere cosa ne pensa la gente riguardo all'influenza che avrebbe avuto internet nella nostra vita. Provate a farlo se vi va!

Un saluto a tutti!
Andrea

domenica 23 gennaio 2011

Save the children

Se c'è qualcuno che prende sul serio tale problema in Italia e permette di collaborare attivamente con le forze dell'ordine é Save the children, nel sito stop-it.org vi sono informazioni su tale tematica, e strumenti utili per gli educatori. L'unico problema è che a leggere certe cose ti viene l'angoscia.....

sabato 22 gennaio 2011

La sicurezza inizia da noi educatori

Cyberbullismo, pedopornografia, furto d’identità: ogni giorno, navigando
in Rete, i minori possono imbattersi in rischi e pericoli che spesso non sono
in grado, da soli, di riconoscere e prevenire.
Ecco perchè è importante che noi educatori per primi ci formiamo per tutto ciò!
Qui troverete degli strumenti utili da ulilizzare per educare i bambini ad un buon uso della rete:
http://navigaresicuri.telecomitalia.it/educatori/index.html
Non credete che tutto ciò sia fondamentale?
Nel vostro percorso di studio avete avuto modo di approfondire questa tematica?
Io personalmente no, forse è una tematica sottovalutata? Chi lo sa...

Soli davanti al PC: 7 minori su 10 lo sono ogni giorno

Ciao amiciiiii :)
Vi siete mai chiesti quante ore trascorrono i minori in Rete? Vi siete mai chiesti cosa faccia da solo in camera davanti al PC, su quali siti navighi e con chi interagisca in chat o sui social network?
Andate a vedere qui: http://navigaresicuri.telecomitalia.it/soli_davanti_al_PC_7_minori_su_10_lo_sono_ogni_giorno

venerdì 21 gennaio 2011

Studiare con l'apprendimento non formale


Restando nell'ambito della semplice informazione vi segnalo questo sito dell'unione Europea dedicato all'apprendimento, il quale presta attenzione pure alle attivtà non formali per tutte le età.
non formal learning eu

Federica, strano ma vero......succede a Napoli

L'università Federico secondo di Napoli offre un sistema di apprendimento (e quindi relativo insegnamento on-line con 300 corsi e 5000 lezioni gratruite a tutti... ora non resta che testarne la vera efficacia... e per quel che mi riguarda il rapporto tra appredimento formale ed informale che esse possono contenere visto che sono aperte a tutti.....Federica

giovedì 20 gennaio 2011

Lezione 21/01/2011

Carissimi....
Domani la lezione salta.
È salita la febbre
Alla prossima settimana

Decreto per l'insegnamento alla scuola di secondo grado

ciao:)


visto che stamattina abbiamo parlato dei crediti necessari per l'insegnamento e cosa si deve fare o avere per accedere al tirocini formativo che ci da l'abilitazione d'insegnare, ho trovato un sito informativo dell'Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori, sul quale si trova il decreto del 10settembre 2010, in quanto "il Ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini annuncia in conferenza stampa l’emanazione del decreto recante il Regolamento... e così si conclude il lungo percorso di elaborazione ed emanazione della norma che definisce i nuovi percorsi di formazione degli insegnanti."


su questo sito trovate tutte le informazioni utili e il decreto del 10settembre 2010:


http://www.anfis.eu/public/Regolamento_FI_CdS.html


a domani

Bambini consapevoli dei pericoli sulla rete??? ma siiiiiiii... si può!!!

Ragazziiiii
sono troppo feliceeee, ho trovato qualcosa di veramente fantasticooooo.... http://www.disney.it/CyberNetiquette/netiquette1/index.html
Non potete non guardare questo bellissimo filmato per i bambini e che li aiuta a essere più consapevoli dei pericoli che può trovare sulla rete, in modo particolare chattando... il filmato è della Disney... sono sicura che vi piacerà!!!
Non pensate, come me, che questo modo di spiegare i pericoli in rete a dei bambini sia più efficace di qualsiasi altra spiegazione "tradizionale"??

Le violenze sui bambini all’epoca di Internet. Un fenomeno in crescente espansione

 Wei ciao:))
oggi vi invito a leggere questo documento http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=513
affronta la tematica delle violenze sui bambini all'epoca di internet.

Ci sono persone che sfruttano Internet per esporre i bambini a contenuti e materiali perversi, ad amicizie inappropriate.

Sostenete anche voi questa tesi?
Oltre alla pornografia e alla pedofilia, su cui generalmente si accentra l’attenzione quando si parla dei pericoli in Internet, ci sono altri pericoli nel cyberspazio: l’esaltazione della violenza e della crudeltà, la disinformazione e l’istigazione all’odio, la pubblicità di tabacco e alcool, siti che raccolgono e vendono informazioni private sui nostri figli e sulla nostra famiglia, che usano le strategie di marketing interattivo .

Possiamo parlare quindi di etica e morale in internet sapendo tutto ciò?

è importante riflettere su ciò....

LE AVVENTURE DEL PESCE STELLA



Ciaoooooooooo ragazzi :D
ora vi faccio divertire un po' e soprattutto tornare bambini.
Questo è un cartone animato che una classe di scuola primaria ha creato facendo disegni e animandolo grazie al pc e la tecnologia.
Buon divertimento!!!!!!

Stalking e le tecnologie


Mi dispiace doverlo dire  proprio io che della tecnologia sono un’amante e una sostenitrice ma i nuovi modi di comunicare hanno incentivato e aiutato lo Stalking, non possiamo negarlo. Non solo come espediente per perseguitare le vittime (vedi sms, mail e chat come strumenti di controllo da parte dello Stalker verso la vittima) ma anche come “indizi” falsati che stimolano pericolose gelosie ossessive che, a volte, si possono trasformate in tragedia.
Non sono io a sostenerlo ma le statistiche: nell’epoca dei social network lo stalking ha trovato nuove vie, più subdole e nascoste ma non per questo meno pericolose.
Una storia concreta ce lo ricorda: Quella che leggerete di seguito non è etichettabile sotto la macrocategoria di stalkign tradizionale, non siamo davanti ad un ex partner che perseguita dopo la fine di una storia. Tuttavia penso sia utile rileggere fin dove la cieca possessività possa arrivare.  Il senso del possesso e del controllo, del resto, animano sempre la dinamica stalker-vittima.
La storia è di un anno fa circa, racconta la triste fine di Maria Pia, uccisa perchè “chattava”.  Certe morti assurde non dovrebbero esistere ma è ancor più grave se passano silenziose…
Fonte Repubblica.it
CATANIA
– E’ stato il marito ad uccidere Maria Pia Scuto, 41 anni, figlia di un noto costruttore catanese degli anni Sessanta. La sua confessione subito dopo l’omicidio era stata messa in dubbio da quella del figlio di 15 anni, testimone della tragedia. Nel tentativo di salvare il padre, agli agenti ha giurato di essere stato lui ad uccidere la madre. Ma poi ha ritrattato e infine il pm ha emesso contro il marito della vittima – Giuseppe Castro di 35 anni – un ordine di arresto per uxoricidio.
“Se ho detto che il colpevole ero io – ha detto il ragazzo – è perchè non potevo immaginare mio padre chiuso in un carcere e non sopportavo che le mie due sorelline – 6 e 8 anni – potessero crescere senza di lui”. L’ha uccisa aggredendola alle spalle mentre la moglie era seduta davanti al computer “a chattare con gli uomini”, come ha detto Giuseppe Castro agli agenti. “Non sopportavo più la situazione, il suo comportamento. Ero disperato”. Un delitto passionale scatenato da una e-mail (“L’ennesima”, dice il marito), che la moglie aveva ricevuto poco prima sul suo computer. Sui tre computer trovati in casa della famiglia e sequestrati, il sostituto procuratore Salvatore Faro ha disposto una perizia affidata dalla polizia postale. 

La spia
In questa modalità virtuale, il meccanismo della gelosia patologica che sta dietro al bisogno ossessivo di controllare il partner, è la stessa del “pedinamento” fisico. A cambiare è solo il mezzo attraverso il quale viene sfogato questo impulso, semplicemente il “molestatore” si sposta dalla strada al web. Anche nello spazio virtuale le emozioni provate e trasmesse sono vere, e la tecnologia serve da cassa di risonanza di un disagio che è presente nelle persone e che poi lo riversano nel rapporto di coppia.

La vita virtuale
La vita virtuale del partner, molto spesso genera ansia perché è poco controllabile; solitamente si ha meno paura a mostrare il proprio lato intimo nelle comunità di internet, perché è come se fossimo protetti dal video. Sul web, la sfera pubblica e quella privata si confondono e si è portati a raggiungere un livello di confidenza profonda anche con degli sconosciuti. Normale poi, che il partner che scopre l’altro in questa seconda vita ne diventi geloso.

Segnali d’allarme
Stalking onlineCosa fare per evitare che la gelosia diventi ossessione? E come fare affinché lo stalking tecnologico non diventi una minaccia alla vita reale? Per prima cosa bisogna coltivare la fiducia, che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto; poi ricordarsi che il dialogo vince sulle fantasie e quando un comportamento non ci piace è bene parlarne subito prima di lasciarsi soffocare da atteggiamenti che poi prendono la mano. La vita virtuale va considerata come un prolungamento della vita reale e come tale va affrontato, sia che siamo noi i gelosi, sia se la subiamo. Quindi se i rapporti sul web rischiano di minare la relazione, non resta che eliminare il problema alla base, imparando ad essere sinceri sulle questioni fondamentali. Infine è importante prestare attenzione ad alcuni comportamenti che rappresentano dei veri e propri segnali d’allarme: se per esempio il partner si collega sempre alla rete quando anche noi siamo connessi, se passa molto tempo al computer, se vuole conoscere la nostra password.

Cose importanti da sapere
Il web 2.0 si fonda sulla condivisione delle informazioni: quando si accede a questi strumenti, bisogna metterlo in Stalking onlineconto. Se da una parte la maggior parte dei network è regolamentato e limita l’accesso a chi ha ricevuto l’autorizzazione, dall’altra internet è un mezzo invasivo: i motori di ricerca rendono visibile a chiunque anche alcuni contenuti dei social network. È una struttura che funziona male, e seppur criticata, ad oggi non è possibile cambiarla. Quando ci si elimina dalle piattaforme digitali, i dati restano su dei file duplicati in rete, anche per anni. Quindi è fondamentale esserne consapevoli e sapere che una volta diffusi i dati personali, i commenti e le foto, difficilmente vengono cancellati per sempre!

mercoledì 19 gennaio 2011

DEPRESSIONE E PROBLEMI POST-PARTO


I principali disturbi psicologici che si possono manifestare nel periodo del post parto sono:
  • Stati confusionali ad insorgenza precoce
  • Disturbi post traumatici da stress
  • Depressione post-partumDisturbi della relazione madre-bambino
  • Disturbi d’ansia
  • Disturbo da attachi di panico, Disturbo Ossessivo Compulsivo

  • Disturbi dell’umore
    • Baby blues, Depressione post-partum
  • Psicosi puerperali
E’ importante ricordare che:
  1. La depressione post-partum ha un’elevata prevalenza (10- 15% delle madri).
  2. Nella maggior parte dei casi gli episodi depressivi hanno una durata non trascurabile ( 3 – 9 mesi)
  3. La depressione post-partum trascurata o sottovalutata può avere effetti negativi su tutta la famiglia, condizionando il corretto sviluppo di una buona relazione madre-bambino.
  4. I sintomi della depressione post-partum sono spesso tenuti nascosti, per motivi di vergogna e disistima.
  5. Riconoscere i sintomi e poterne parlare liberamente con personale preparato, coinvolgendo anche i familiari più vicini, è il primo passo per la risoluzione del problema nella maggior parte dei casi.

I disturbi d’ansia nel post partum

Ansia e panico



Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) colpisce il 3-5% delle madri nel periodo successivo al parto. È caratterizzato dalla presenza di pensieri o immagini mentali intrusivi, ripetitivi e persistenti, che solitamente riguardano gesti di nocumento contro il bambino, (ferirlo, ucciderlo).Questi pensieri sono percepiti come spaventosi e terribili (egodistonici), le madri temono che potrebbero veramente metterli in atto e adottano numerose strategie per evitare che queste immagini mentali possano realizzarsi.
Ad esempio la madre affetta da DOC finisce per evitare di entrare in cucina o di cucinare per non maneggiare coltelli, evitare di prendere in mano strumenti appuntiti o affilati, evitare di affacciarsi alle finestre, ai balconi o scendere le scale col bambino o di permettere a terzi di fare queste cose in sua presenza, evitare di fare il bagno al bambino o di prenderlo in braccio per timore di farlo cadere. Spesso le madri sentono di non volere affatto nuocere al loro bambino, ma temono di poterlo fare in modo incontrollato, e non si fidano più di loro stesse.
La presenza di tali pensieri può accompagnarsi a rituali compulsivi, che inizialmente riducono l’ansia; molto diffusi i rituali di controllo su porte e finestre e di pulizia (se mio figlio si ammalerà, sarà tutta colpa mia perché non ho pulito abbastanza), che si caratterizzano per la lunga durata e la ripetitività.
Il principale fattori di rischio per lo sviluppo di disturbo ossessivo compulsivo post-partum è la presenza di una precedente storia di DOC, personale o familiare.
Il trattamento di questa patologia si basa, come quello del disturbo ossessivo compulsivo al di fuori del post parto, sulla combinazione di psicoterapia ad indirizzo cognitivo vomportamentale e di una farmacoterapia specifica, spesso necessaria a causa della gravità dei sintomi.

I disturbi dell’umore nel post partum

Baby Blues

Non è considerato un vero e proprio disturbo, perchè è legato alle grandi variazioni ormonali che avvengono qualche giorno dopo il parto e tende ad autolimitarsi per poi scomparire definitivamente nel giro di pochi giorni.
Il baby blues colpisce la stragrande maggioranza delle madri. Il suo esordio avviene nella prima settimana dopo il parto, ma i sintomi possono perdurare fino a tre settimane.
Sintomi e cause del baby blues
  • Sbalzi di umore
  • Umore labile, con facile tendenza al pianto
  • Tristezza
  • Ansia
  • Mancanza di concentrazione
  • Sensazione di dipendenza
Il baby blues è provocato da più fattori: molto importanti sono i rapidi cambiamenti ormonali che avvengono subito dopo il parto, lo stress psico-fisico legato al momento del travaglio e del parto, le complicanze fisiche del post-partum, come i postumi dell’episiotomia o del taglio cesareo che limitano l’autonomia della madre, la fatica fisica, l’ansia legata all’aumento delle responsabilità, l’insorgenza di imprevisti o contrasti con i familiari, i parenti e così via.
In questa situazione è molto importante poter condividere le esperienze provate con altre mamme e poter pianificare una buona divisione dei compiti con il compagno o i familiari stretti.

Depressione post-partum

Si tratta di un problema complesso e dalla diffusione crescente. Si stima che possa colpire fino al 10% – 15% delle madri.
L’esordio è sfumato e graduale, ma può anche essere molto rapido; avviene dal terzo mese al primo anno dopo il parto.
È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, che la depressione della madre riduce le possibilità di sviluppare una buona sintonia col bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la soluzione del quadro depressivo stesso.
La gravità può variare da episodi di depressione minore, (spesso non diagnosticati, perché il funzionamento della madre è apparentemente buono anche se i vissuti e le esperienze emotive sono di tipo depressivo, per il riemergere di conflittualità non risolte con le figure significative di riferimento) fino ad episodi di grave depressione maggiore.
Sintomi della depressione post-partum
Le madri affette da questa patologia provano una eccessiva preoccupazione o ansia, sono estremamente irritabili e si sentono sovraccariche e sotto pressione; è spesso presente una generale difficoltà nel prendere decisioni, l’umore è depresso, sono frequenti sentimenti di colpa e perdita di speranza nel futuro unita ad una marcata perdita di interesse o di piacere nel fare le cose.
Sia il sonno che l’appetito sono compromessi: il sonno è disturbato (può essere presente insonnia o ipersonnia), e l’appetito può variare grandemente, dall’iporessia a franchi episodi bulimici; possono comparire sintomi fisici (solitamente dolori, parestesie, debolezza muscolare).
Alcuni sintomi specifici riguardano la relazione madre-bambino e spesso acuiscono nella madre sentimenti di colpa, vergogna e inidoneità al ruolo di madre. In particolare è molto frequente
  • Avvertire il bambino come un peso
  • Non riuscire a provare emozioni nei confronti del bambino
  • Sentirsi inadeguate nella cura del bambino, avere paura di restare sole con lui
  • Pensare di essere madri e mogli incapaci
  • Non riuscire a concentrarsi nelle cose quotidiane, che hanno a che fare con l’interazione madre-bambino (riconoscimento dei bisogni reciproci, sintonizzazione emotiva, le semplici cure parentali)
Fattori di rischio della depressione post partum
Una serie di condizioni è stata individuata come più frequente nelle madri che sono andate incontro a depressione post-partum. I principali fattori di rischio individuati sono:
  • Episodi di ansia o depressione durante la gravidanza
  • Storia personale o familiare di depressione
  • Eventi traumatici nell’ultimo anno (lutti)
  • Conflitti coniugali
  • Isolamento sociale o condizioni socioeconomiche sfavorevoli
  • Storia di sindrome premestruale o disturbo disforico premestruale
  • Precedenti episodi di depressione post partum
  • Disturbi della funzionalità tiroidea
Trattamento della depressione post-partum
La terapia della depressione post-partum si basa fondamentalmente sulla psicoterapia. Tuttavia in una grande percentuale dei casi questa va integrata con un trattamento farmacologico. La farmacoterapia è quasi sempre necessaria nelle forme caratterizzate da una notevole gravità dei sintomi.

Ritorno al futuro

Ciao a tutti!

è un bel po' di tempo che non ci si sente. Vi chiedo scusa: diciamo che mi sono preso un po' di pausa "non-tecnologica". Però durante questo periodo non ho abbandonato del tutto l'argomento che stiamo trattando.
Ho infatti letto un libro (di carta, altrimenti che pausa non-tecnologica sarebbe stata!?) molto interessante.
"Impigliati nelle Rete" di un certo Paolo Landi, all'epoca direttore pubblicità della Benetton e docente a contratto in Comunicazione allo IUAV di Venezia.

è una lettura che mi ha aiutato a metabolizzare questa velocissima ondata di tecnologia. Cosa non facile per me che amo una "non esagerata" lentezza".

Ho pubblicato nel mio blog, l'introduzione e un capitolo che tratta di ciò che ci chiedevamo all'inizio della nostra avventura: a che serve l'insegnante i quest'epoca?

Tra l'altro a chi volesse, potrei anche prestarlo!

ciao a tutti, a presto!
-Andrea-

Commento personale per il progetto (PC)3...Per Conoscere, Per Comunicare, Per Crescere

ciao a tutti:)

ho trovato un altro sito interessante che mira alla spiegazione di un progetto didattico... come inserire la tecnologia a scuola, a cosa può essere utile e che preparazione e mezzi servono per la realizzazione.


Il progetto  (PC)3...Per Conoscere, Per Comunicare, Per Crescere tiene conto che la rivoluzione telematica oggi condiziona fortemente il contesto sociale in cui è inserita anche l’utenza della scuola, il contesto formativo per eccellenza. Per cui essa non può non adeguare la sua struttura e il suo sistema alla realtà tecnologica e parallelamente non può non accogliere e impiegare queste nuove tecnologie, misurandone l’efficacia e stimando quali strumenti sono migliorativi per la didattica.

Vi consiglio di dare una lettura, perché anche secondo me, la scuola non può non prendere nota dell’evoluzione tecnologia. Però resta compito della scuola di inserirla nell’ambito scolastico e nella progettazione didattica in modo efficace come strumento facilitante e per promuovere l’apprendimento. 

scusate se posto questo link, ma io sono sempre più indignata di fronte a situazioni simili....leggete l'articolo pubblicato su Lipperatura di Loredana Lipperini e poi ditemi se viviamo in un paese dove esiste la libertà di pensare, di esprimersi ma anche di essere ciò che realmente siamo! persone diverse, con idee diverse, ma capaci di arricchirsi per queste diversità!!

quindi che ne pensate di Speranzon? questo "grande" assessore che chiede cose assurde?? che non elimina i libri per i suoi contenuti ma per gli autori che hanno espresso un loro pensiero liberamente??
non vi tocca nemmeno un poco questa realtà nella quale viviamo ogni giorno?

ciao


http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/19/dagli-scaffali-si-tolga-saviano/
http://www.lacartellabella.com/fiabe/Tutorial/tutorial.swf


Il link vi porta al tutorial con la spiegazione del sito per la composizione delle storie!

guardatelo!!!

ciao ciao

RACCONTAMI UNA STORIA

Finalmente, dopo una lunga ricerca, sono riuscita a trovare dei software free per la letteratura per l'infanzia, sono molto ostinata e non mi sono data per vinta, ho continuato e cercare e a provare molti dei software che si trovano in rete e spero di aver trovato uno dei migliori!

"Raccontami una storia" è un software gratuito che riguarda l'analisi della fiaba e la successiva produzione di essa. Si rivolge in primis a bambini molto piccoli, naturalmente devono essere accompagnati nel corso di questa esperienza "tecnologica" da docenti o genitori per arrivare alla composizione della fiaba che desiderano creare.

Una valutazione al software è stata fatta da un gruppo di ricerca dell'Università di Firenze, del dipartimento di Scienze della Formazione.


Spero possa piacervi questa modalità di creare nuove storie, facendosi aiutare dalla creatività dei bambini e divertendosi insieme a loro nel vivere questa strana esperienza!

Gli aGlieni nell'ortografia

Ciao a tutti,

Queste sono due demo di un software per l'ortografia per bambini della scuola primaria. Sono molto divertenti e ci mostrano come la tecnologia possa rendere l'apprendimento più divertente e significativo!!
Voi cosa ne pensate?

martedì 18 gennaio 2011

Dislessia e DSA: tecnologia e informatica per l'autonomia scolastica

Ciao a tutti,

nel mio blog potete trovare una presentazione in PowerPoint che vi illustra come la tecnologia può essere utilizzata con i bambini con difficoltà di apprendimento per aiutarli nella loro autonomia.
Devo però fare una precisazione, i bambini in questo modo imparano ad utilizzare bene il computer e i software, ma non l'utilizzo della rete. Sta dunque al buon educatore accostare l'utilizzo di quest'ultima, come ad esempio cercando immagini da impiegare nelle mappe concettuali o definizioni di vocaboli nuovi on line...

Etica e Internet

Ciao ragazze-i,
Siamo quasi giunti alla fine della nostra "esperienza informatica"...
Ecco allora che vi propongo altri interrogativi che riguardano la tematica sulla moralità ed etica in itnternet,
Secondo voi i due binomi possono essere in qualche modo appartenenti al mondo di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione e di massa?
Ho trovato un interessante blog (del mondo cattolico) che parla di tutto ciò, il sito è questo: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/pccs/documents/rc_pc_pccs_doc_20020228_ethics-internet_it.html
Vi invito a leggere sopratutto la parte relativa a internet

lunedì 17 gennaio 2011

Linee guida per la stesura della relazione finale

Come promesso vi riporto le linee guida per la stesura della relazione.  L'elaborato, da consegnare entro il 2/02/11 (?),  dovrà essere al massimo di 10 facciate scritte con interlinea 1,5.
La relazione, in quanto  riflessione sull'attività svolta, dovrà toccare i seguenti punti:

1.    Costruzione e gestione del blog.
Abilità e competenze che ritieni di aver acquisito
Tipo di problemi incontrati e come li hai risolti

2.    Parte teorica del Corso
Tra le tematiche  affrontate quale ti ha particolarmente colpito, perché? Quali ti sono sembrate ben integrate con l’attività del corso e quali di meno? perché?

3.    Tematica approfondita
Quale motivazione ti ha portato a scegliere il tuo argomento di ricerca.
Delinea le idee fondamentali  della tematica approfondita  che ti hanno particolarmente colpito e che pensi di avere fatto tue.
Quali aspetti problematici  hai incontrato nel ricercare. Quali strategie di ricerca hai acquisito che ritieni necessario  insegnare agli studenti.

4.    Dimensione educativo/didattico della  realizzazione del blog di classe
Analizzando l’esperienza fatta, quali  sono gli aspetti positivi che ti porterebbero a proporre l’attività ad un gruppo di studenti?  Quali gli aspetti che  invece ritieni potrebbero rivelarsi problematici e perchè. In questo secondo caso quali correttivi metteresti.

5.    Dopo questo corso, cosa pensi delle tecnologie per l’apprendimento?
Per  quali domande credi di avere trovato una risposta? Quante altre questioni che non avevi mai considerato prima si sono aperte?


domenica 16 gennaio 2011

Informatica, scuola, social network e Kolkhoz

All’inizio dell’inverno del 1931, Stalin comandò a tutti i proprietari di terreni ed agricoltori di entrare volontariamente nei kolkhoz. Avendo paura a disobbedire, tutti portarono i propri "strumenti di lavoro" ai magazzini del governo. In questo modo, quando sarebbe arrivata la primavera, avrebbero iniziato a lavorare insieme sotto la supervisione del governo.

nel bel mezzo dell’inverno ebbe inizio una protesta di massa, che si sparse per tutta l’Ucraina ed altre zone in Russia. Donne contadine manifestavano nelle strade, urlando “non vogliamo i kolkhoz!”, centinaia di donne uscirono a protestare. Tutto ciò ebbe l’effetto desiderato e il giorno dopo Stalin annunciò che chiunque non volesse aderire ai kolkhoz poteva prendere i propri arnesi e andarsene.
“Non forzeremo nessuno,” dichiarò. “Solamente coloro che vogliono aderire di propria volontà saranno accettati”. Nove anni dopo i kolkhoz furono sterminati.

Come e quanto la società ci permette realmente di aderire liberamente all'uso della tecnologie informatiche. Diventeremo i kolkhoz del futuro? Asserviti ai numeri ed ai soldi dei produttori di tecnologie e di socialnetwork? E  quando non serviremo più sterminati ???
O siamo noi che malgrado la quantità di denaro coinvolta dirigiamo tali "strumenti di lavoro"? Se ci pensate stiamo regalando loro molto in quantità e qualità di "strumenti di lavoro"......

E-learning formale e informale nel Web 2.0

Queste sono una serie di slide sull'e-learning sul 2.0 ovvero quello che stiamo trattando pure noi, magari ci è d'ispirazione per i prossimi lavori di gruppo. P.S: sono stato graziato finalmente la modifica HTML mi funziona.
Slide E-Learning

L'importanza della alfabetizzazione informatica

Naturalmente c'è chi la pensa deciamente positivamente rispetto a me sulle tecnologie informatiche vi rimando a questo piccolo testo (prof le giuro che è in pdf e non cartaceo).
http://math.unipa.it/~grim/balderas.pdf

venerdì 14 gennaio 2011

L'informatica nella scuola è un bene o un male?

Ciao ragazzi!!!!!
A più di vent'anni dall'irruzione dell'informatica nel mondo della scuola può essere interessante tentare un bilancio di un dibattito che non accenna ad esaurirsi riguardo la presenza della tecnologia nella scuola.
La scuola si è posta, e continua porsi, una domanda cruciale: quale informatica?
In questa domanda, in apparenza semplice e lineare, confluiscono e si intrecciano diversi problemi che spesso si sovrappongono sino a diventare un corpo unico, le cui parti sono interdipendenti.
Leggete questa riflessione :D

Facebook come operazione commerciale

Ciaooooo!!!
Spero il ritorno dalle vacanze non sia stato troppo traumatico!!:-)
Non vi propongo un articolo vero e proprio ma un'evidenza di quello che dice l'articolo che ha pubblicato Michela...Guardte un po' QUI!!

MA QUANDO MAI FUNZIONANO ?????????

MA QUANDO MAI FUNZIONANO ?????????
Apprendimento a distanza, ossia apprendimento con il minimo indispensabile tecnologico, dall'oramai dadato cd alle comunita delle migliori pratiche, nel contesto d'apprendimento tradizionale generalmente "funzionano" perchè i discenti di qualsiasi età e titolo, sono obbligati a parteciparvi. A dire il vero queste nuove forma mentis io non ce le vedo, e la storia deldigital native mi sa di riserva indiana in estinzione già da ora. Per non parlare degli esamifici delle lauree a distanza non diverse da delle scuole per corrispondenza sugli origami (e chiedo scusa agli origami). Insomma nulla di buono o di spontaneo in tutto ciò è inutile essere ipocriti o buonisti.
Altra storia sono quelle comunità di apprendimento informali che nascono autonomamente, dalla condivisione di ideali, prospettive, bisogni.... ecco allora che si spiegano i successi di blog pro anoressia a che a ben vedere producono informazione ma pure informazione sul come divenire anoressiche.... complimenti un fulgido esempio di come si può imparare a distanza spegnendo il cervello. Di certo tale metodo è ampiamente utilizzato dagli insegnanti Italiani. Che chiedono questi "Spegnete il cervello che vi spiego (penso io per voi se usate le vostre facoltà mental come faccio a capirvi io che sono limitato alle due h che ho imparato in 6 - 7 anni minimo di università?) di qualsiasi materia si stia parlando. Nessun incentivo tagliamoli lo stipendio se non fanno bene il loro lavoro. Ma torniamo alle considerazioni di partenza. Per capire quannto piatto sia il mare della formazione a distanza leggetevi l'intervista a cui vi porterà questo link.
mediamente.rai intervista a Tosolini

giovedì 13 gennaio 2011

Sapete quanto fate guadagnare agli ideatori dei social network?

E' bello andare su facebook e guardare le foto degli altri, poter chattare ma quando guadagna il suo ideatore??   Leggete qui e rimanete sbalorditi!!!

Ben tornatiiiiii:))

Ben tornate/i a tutte/i!!!
Come state? Passate bene le feste?
Oggi è la nostra prima lezione del 2011 di tecnologie per l'apprendiemento e subito vi propongo dei nuovi argomenti che ho inserito all'interno del mio blog relativi al progetto click sicuro per salvaguardare i minori dai siti pericolosi...
Non sapete di cosa si tratta??
Allora visitate il mio blog e andate a vedere cosa ho pubblicato :))
Ciaooo

mercoledì 12 gennaio 2011

Software per la didattica gratuiti

Ciao a tutti,

nel mio blog (fra-educazione) ho pubblicato il link "maestrantonella".
In questo link potete trovare software gratuiti per la didattica di bambini con dislessia e non.

lunedì 10 gennaio 2011

Disgrafia

Disgrafia
Scusatemi, volevo pubblicare questo link nel mio blog e per errore si è pubblicato nel blog di classe.

Cooperativa ANASTASIS

Ciao a tutti,

intanto tanti auguri di Buon Anno a tutti voi, le vacanze sono finite ed eccomi qui per proporvi un nuovo link.
In Fra-educazione potete trovare il link della "cooperativa anastasis"; è una cooperativa di Bologna che si occupa dell'uso delle nuove tecnologie per facilitare l'integrazione scolastica. Nel sito potrete trovare tante proposte di software compensativi da utilizzare soprattutto con bambini con DSA, ma anche informazioni su corsi per la formazione degli insegnanti, educatori e genitori per approfondire la conoscenza di questi strumenti.
Vi consiglio inoltre, di leggere la "Guida informativa dislessia"... Secondo me è molto utile per chi è interessato alle difficoltà di apprendimento.

Ciao,a presto

sabato 8 gennaio 2011

Informatica per i bambini

Ciao a tutti e soprattutto buon 2011!! :) come stanno procedendo gli ultimi giorni di vacanza!?
Oggi girando un po' sulla rete ho trovato un sito molto divertente che riguarda dei giochi per insegnare ai bambini della scuola dell'infanzia come utilizzare il mouse.
Guardate che divertente e provate a giocare un po' sono certa che vi divertirete anche voi :D :D :D alla fine qualche volta è bello tornare piccini :D
Buon divertimento!!!!!!

martedì 4 gennaio 2011

Io la amo questa generazione-facebook.......

Questa lettura che vi propongo l'ho trovata nel sito della Pastorale Giovanile Diocesi di Adria e Rovigo http://www.5pani2pesci.it/doceboCms/ e calza proprio a pennello con l'argomento che sto portando avanti nel mio blog e le discussioni nate durante le lezioni. Che generazione sta nascendo? Dove li porteranno queste nuove tecnologie? L'uso dei cellulari, i messaggini è vero che li porterà ad avere gravi conseguenze nell'esprimersi e nel comunicare? Alla fine questi ragazzi sono gli stessi ragazzi di anni fa che sognavano un mondo migliore?
Ciao


sotto il cavolo
Io la amo questa generazione-facebook
timida e incerta. Precaria.
Con l'arsura profonda di conoscere
e incontrare e parlare in una maniera
che nessuna fantascienza aveva previsto.
Con uno schermo a uso di maschera
e un nickname a mo’ di ombrello.
Che si lascia adulare dalla pubblicità
e coccolare dagli adulti.
Perché non usa le parole che usavamo noi
e le cifre di incanto dei sessantotti
e dei settantotti e degli ottantotti...
ma salta gli aggettivi e sincopa le frasi.
E non vuole sapere nemmeno
che sono esistite altre epoche di giovani.
Questa generazione
che ci chiede come facevamo
quando non c'erano i telefonini
e non ci crede che una volta
nei cinema si fumava.
Io la amo
perché non conosce più le distanze.
La amo
perché è inedita e non se ne rende conto.
Non si lascia sorprendere più dal mondo
perché ce l'ha già negli occhi.
Ciò che non conosce
sono le profondità
che si nascondono nell'anima propria
e degli altri.
L'aria, il sole e un ago di pino.
Questa generazione rivoluzionaria
di una rivoluzione che non è la mia.
Io la amo questa generazione
perché ha ereditato nel sangue
la forza di arrendersi alle emozioni
e di comprendere ciò che è vero.
E nonostante tutto
vorrebbe lo stesso un mondo migliore di questo,
quando qualcuno glielo racconta
senza finzioni e senza interessi.

Tonio Dell'Olio

lunedì 3 gennaio 2011

Nuovo link

Ciao a tutti!!!
Eccomi tornata dopo una breve pausa natalizia e anche se in ritardo vi auguro un Buon 2011. In questi giorni giorni ho cercato del meteriale rigurdo i disturbi dell'apprendimento.
Ho trovato un sito davvero interessante che tratta delle tecnologie applicate ai disturbi dell'apprendimento (come dislessia e discalculia).
La lettura richiederà del tempo ma vi assicuro che è interessante.
Trovate il link "Disturbi di apprendimento" nel blog Chiara unipd.
Buona lettura a tutti

domenica 2 gennaio 2011

Disgrafia

Disgrafia
Ciao a tutti,

questo è un sito molto utile per aiutare i bambini a migliorare la loro grafia.
Si possono realizzare schede personalizzate da stampare e usare con il bambino per esercitarlo con il corsivo. Come ben sapete in word non si trova un carattere uguale al nostro corsivo da fornire al bambino come modello e questa mi sembra una buona alternativa.